Marco Ilardi imprenditore dìgitale

Metaverso invenzione o riscoperta della realtà virtuale

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Di cosa parliamo in questo articolo

Oggi a Torino c’è stata la prima discussione di una tesi di laurea in comunicazione di uno studente, Edoardo di Pietro, presente sia fisicamente in aula che col suo avatar del metaverso che discuterà la tesi insieme a lui.

Questo mi offre lo spunto per parlare di questa nuova moda.

Che cos’è il metaverso?

Il metaverso non è altro che una sorta di mondo parallelo anzi mondi paralleli perchè dipende da che software utilizziamo, in cui ci immergiamo con il nostro avatar, una sorta di riproduzione digitale di noi stessi con cui interagiamo attraverso dei visori e dei joystick o semplicemente attraverso la tastiera del computer.

Tutti noi ultimamente conosciamo questo metaverso e soprattutto la definizione di avatar perchè se ad esempio abbiamo mai utilizzato la Ninendo Wii quello è stato un primo esempio di applicazione pratica di metaverso.

Per giocare dobbiamo creare un avatar chiamato Mii, che rappresenta la riproduzione virtuale di noi stessi che poi viene utilizzata in tutti i giochi che facciamo sulla piattaforma.

Ultimamente poi Facebook, orientata come azienda in quella direzione, ha addirittura cambiato nome all’azienda, chiamandola Meta, e dando la possibilità a tutti gli utenti di creare degli avatar.

Con questi avatar in questo momento possiamo cambiare la foto del profilo o inserirli nei post o nei commenti.

Questo mondo si sta evolvendo sempre più e presto nasceranno anche luoghi virtuali come ristoranti in cui pranzare virtualmente oppure assistere a concerti dal vivo seduti in poltrona a casa nostra.

Ci sono già diversi portali dove poter accedere a questa realtà virtuale dove poter investire e costruire ad esempio edifici e farsi pagare per visitarli.

Esiste ad esempio la città virtuale di Metafluence, dove è possibile acquistare delle proprietà che sono in vendita.

L’unico problema però è che al momento i pagamenti sono solo con criptovalute e quindi è un mondo destinato ad un segmento di mercato limitato.

Non è semplice infatti creare ed utilizzare un cryptowallet con tutte le cose tra l’altro che si sentono ultimamente sulle monete virtuali.

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Una invenzione o una riscoperta?

Questa cosa di creare un avatar ed interagire con altre persone virtualmente è una cosa che nei videogiochi esiste da anni.

Inizialmente in giochi come The Sims potevi creare il tuo avatar ma interagivi con dei BOT, ossia dei personaggi creati e manovrati dal computer con una intelligenza artificiale.

Successivamente poi uscì il gioco Second Life, che esiste già da tantissimi anni in cui c’è una forte implementazione del concetto di metaverso.

Non solo puoi creare il tuo avatar, ma, oltre ad esplorare un mondo infinito e potenzialmente infinito, puoi interagire con altre persone reali, vendere ed acquistare oggetti, costruire oggetti, edifici.

Insomma non capisco cosa ci sia di così innovativo in questo metaverso.

La cosa importante secondo me è che malgrado l’evoluzione tecnologica più o meno spinta, è importante che l’uomo non perda mai il contatto con la realtà.

La tecnologia invece spinge in tutt’altra direzione e sta creando un mondo di automi.

Mi auguro che non sia così altrimenti credo che quando raccontato da Orwell nei suoi romanzi sarà presto una triste realtà.

 

 

 

 

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